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MESSAGGIO DI SALUTO PER IL 1° CONGRESSO DI DOMANI MOTUS LIBERI

Immagine del redattore: areademocraticasmareademocraticasm

Buonasera a tutti.

Ringrazio Domani Motus Liberi per il gradito invito a partecipare al vostro primo Congresso.


Il Congresso è un momento importante per un partito, perché è il tempo di bilanci e di un approfondimento sulla strada da intraprendere, quindi l'augurio che come Area Democratica ci sentiamo di fare è di un buon lavoro e di un buon confronto.


La sfida che vi siete trovati ad affrontare è sicuramente non semplice: vi siete presentati alle elezioni per la prima volta e siete subito andati a far parte di una maggioranza.

Questo vi ha comportato non solo un “battesimo di fuoco” con le dinamiche consiliari, ma soprattutto avere responsabilità di governo.


L’essere forza di governo implica un impegno ancora maggiore, perché non si ha solo l’onere – e l’onore- di fare proposte, ma ci sono responsabilità di governo e la necessità di trovare sempre una mediazione: tutto ciò implica sicuramente uno sforzo ancora maggiore sia del partito, quindi degli organismi interni e degli aderenti, sia del gruppo consiliare, perché si ha il dovere di fare - e di fare bene- per la collettività: questa è la grande sfida di chi siede in Consiglio e, ancora di più, per chi è al governo.



Uso una parte del vostro titolo per alcuni spunti, alcune riflessioni. “Se non ora, quando?”


Potrei fare l’elenco delle riforme e delle cose da fare annunciate da questo esecutivo, ma credo che sia un esercizio poco utile per tutti, visto che i temi sono ben noti.


Vorrei porre l'accento su tre temi che a noi di Area Democratica stanno particolarmente a cuore: Europa, territorio, diritti umani.


Parto dal primo.


Se non ora, quando il governo - e la politica tutta- si interrogheranno - e soprattutto agiranno- per preparare veramente il paese all’accordo di associazione con l’Unione Europea?


La riforma della pubblica amministrazione è strategica anche per preparare l’amministrazione a lavorare in un altro modo, a confrontarsi con entità sovranazionali e a moli di lavoro differenti, sempre garantendo competenza e qualità dei servizi erogati.


Se non ora, quando far diventare la PA un supporto e un traino per il paese, sganciandolo da quelle logiche spesso partitiche o di interessi elettorali del furbetto di turno, che minano la credibilità di tutta la macchina pubblica, sminuendo le competenze e le specializzazioni presenti?


Preparare l’amministrazione pubblica all’Europa, significa porre concretamente il dibattito pubblico verso una cultura europea, troppo spesso derubricata ai timori di turno e ad una non conoscenza diffusa.


L’avvicinamento all’Europa, tramite anche l’accordo di associazione, significa dare una prospettiva alla nostra Repubblica, una collocazione geopolitica stabile, che vada oltre la singola legislatura ed è “di sistema”.


Un altro tema caro, come dicevo prima, è il territorio.


Se non ora, quando si penserà al territorio come asset strategico irrinunciabile per lo sviluppo del paese e non come merce di scambio per tornaconti elettorali al ribasso?

Domani Motus Liberi è un partito giovane, con responsabilità di governo: dimostrate ai vostri colleghi di maggioranza di essere diversi da loro e di comprendere nel profondo l’opportunità strategica del PRG a firma Boeri, la visione insita in quel progetto. Pretendete che quel PRG venga approvato così come proposto e non snaturato da interessi particolari.


Sono convinta che conveniamo su un punto: se il progetto Boeri venisse snaturato o messo nel cassetto, non solo avremmo perso tempo e soldi ma, fatto ancora più grave, avremmo sprecato il futuro di San Marino.
Avremmo rinunciato allo sviluppo e al benessere dei cittadini di domani.

Questo, converrete con me, è il peggior servizio che la politica possa fare al Paese: rinunciare al futuro. Rinunciare alla visione.


Come classe politica - e ci metto dentro anche Area Democratica nonostante non siamo in Consiglio - dobbiamo metterci in testa che alcuni progetti e alcune riforme vanno portate avanti indipendentemente dal governo di turno o dalle elezioni più o meno imminenti; dobbiamo cercare di volare un pelino più alto cercare di dare una prospettiva questo Paese. Perché solo così riusciremo a dar risposte – risposte, non favori – ai cittadini che, votandoci, ci danno un mandato.


Ultimo tema, quello dei diritti umani.


Al referendum dello scorso 26 settembre il vostro movimento non ha dato le indicazioni di voto perché avete sensibilità diverse all’interno e, giustamente, avete preferito che tutte queste posizioni potessero emergere.


L’esito del referendum è stato un plebiscito di “sì” ma, ad oggi, dopo ben 8 mesi, in Consiglio Grande e Generale è passato solo uno smilzo progetto di legge in prima lettura.
8 mesi, un tempo ingiustificato.

La mia non vuole essere una riflessione, ma una richiesta, un appello da cittadina di questo paese.


Il momento di essere “pro” o “contro” e finito il 26 settembre. Quel dibattito è concluso. Adesso è il momento che la politica agisca e qui la richiesta che vi faccio: conscia delle vostre differenze di sensibilità, vi chiedo comunque di impegnarvi affinché si arrivi al più presto alla legge sull’ IVG in Commissione e in Consiglio Grande e Generale per la seconda lettura e l'approvazione.


È questione di serietà nei confronti dei cittadini che si sono espressi in maniera netta. La credibilità della politica, converrete con me, passa anche da qui.

I temi sui quali potremmo confrontarci sono tanti e sono certa che avremo occasione di confrontarci in altre sedi.

Vi ringrazio nuovamente, a nome di Area Democratica, per l’invito e l’opportunità di portare questo saluto.


Vi auguro un buon lavoro.

Grazie.


Vanessa D’Ambrosio

p. Area Democratica


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